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Cenni Biografici

Venerabile don Giuseppe Girelli (1886-1978)

Giuseppe Girelli nacque a Dossobuono il 10 gennaio 1886 da Gaetano e Maria Caliari. Dopo le scuole elementari a Dossobuono, frequentò il ginnasio alle Stimmate (1898-1902) ed entrò quindi in Seminario dove compì il restante percorso formativo. Fu ordinato il 7 agosto 1910 e cantò la prima messa solenne nel santuario della Madonna della Salute di Dossobuono il giorno dell’ Assurita, il 15 agosto successivo, Il suo primo campo di lavoro fu a Villa d’Adige, nell’estrema bassa della diocesi confinante con Badia Polesine, dove fu vicario cooperatore dal 1910 al 1918, essendo parroco don Pietro Berardo (1866-1936), nel 1934 canonico della cattedrale di Verona. Don Girelli fu quindi per 33 anni, prima rettore di Rosegaferro (Villafranca Verona), dal 1918 al 1928, e poi parroco (1928-51). Fiorirono attorno a lui, che si distingueva per la sua devozione al Tabernacolo e alla Madonna e per la dedizione al confessionale e all’assistenza degli ammalati, le opere di apostolato. Il paese lo ricorda in un momento drammatico della seconda guerra mondiale, quando nel maggio 1944 si offrì ostaggio ai tedeschi che volevano bruciare il paese, chiamandolo salvatore di Rosegaferro. Seguendo una chiamata particolare e le indicazioni di don Calabria nell’anno santo 1933 si propose di dedicarsi alla predicazione ai carcerati. La sua vocazione alle carceri nacque in lui dalla scuola di san Giuseppe Cafasso (1811-60). Con la determinante collaborazione dell’omonimo don Giuseppe Girelli (1875-1946), parroco di Porto Legnago, iniziò l’attività diretta delle missioni nelle carceri nel 1934 fondando la Pia Unione per le missioni gratuite nei luoghi di prevenzione e di pena. Sacerdoti zelanti e capaci Verona e di tante altre città d’Italia si unirono all’umile don Giuseppe Girelli che ottenne l’approvazione canonica dello statuto della Pia Unione da mons. Giovanni Urbani il 5 novembre 1955. A 65 anni, nel 1951, rinunciò alla parrocchia di Rosegaferro, per dedicarsi completamente agli ex carcerati. Per sostenere le sue iniziative fondò nel 1958 anche una Associazione di sacerdoti e laici sostenitori, creando per loro la Sesta Opera, Visitare i carcerati. Per il sostegno delle sue iniziative aveva iniziato nel 1942 la pubblicazione del bimestrale «Croce bianca». Per gli ex carcerati e per il loro reinserimento nella società destinò delle case a Mezzane e a Ronco all’Adige. Fu assistente agli ex carcerati a Ronco all'Adige come confessore e direttore della casa San Giuseppe per ex carcerati dal 1951 al 1977. Il 1° maggio 1959 fu insignito dal ministro Guido Gonella di medaglia d’oro al merito di redenzione sociale. A 91 anni, nel settembre 1977, si ritirò presso l’ospedale Sacro Cuore a Negrar, dove prestò opera di assistenza spirituale. Morì improvvisamente, mentre si accingeva a celebrare la messa, il 1° maggio 1978. Ebbe il funerale a Ronco il 3 maggio 1978 e fu sepolto in un primo momento nel cimitero dell’abbazia di Maguzzano. Per il centenario della nascita (1986) gli fu eretto un monumento ricordo a Dossobuono. Dal 2002 è in corso il Processo per la sua beatificazione. Busti ricordo di don Giuseppe sono stati innalzati a Rosegaferro, Ronco all’ Adige e nella comunità di ex carcerati guidata da padre Igino di Offida a San Severino Marche (Macerata). Fu dichiarato venerabile il 27 gennaio 2015.