SELVA DI PROGNO - BRUNGE

Già comune cimbro e antico feudo dei conti Verità 

L'autore

Antonia Stringher

Nata a Selva di Progno da madre cimbra e padre di orgine austriaca. Da anni è studiosa di cultura locale con particolare attenzione alla storia e alla cultura cimbra. E' autrice di pubblicazioni sulle genti, sul territorio, sulle tradizioni e la toponomastica, tra cui Storia delle storie di Buskangruabe; Censimento dei parlanti cimbro nell'isola linguistica di Giazza; An tak kan Ljetzan; Alfredo Guerra - l'anima dei fiori di legno. Ha partecipato con vari contributi alle pubblicazioni: Tracce di antichi pastori negli Alti Lessini; I Cimbri dei Monti Lessini; Gli Alti Pascoli della Lessinia; Il tesoro linguistico delle isole germaniche in Italia e scrive articoli su pubblicazioni del settore. Tiene convegni sulla Lessinia e il mondo cimbro presso l'Università UEP di Verona e vari incontri per le scuole di ogni grado, in collaborazione con Nicolò Boniolo e Riccardo Ferracin. La sua ultima fatica, condivisa con questi ultimi, è l'elaborazione di un nuovo vocabolario cimbro dei Tredici Comuni. E' vicepresidente dell'associazione "De Zimbar 'un Lietzan".

Il Libro

Selva di Progno è oggi un paese di circa 330 abitanti la cui economia è sostenuta da attività agricolo-artigianali e turistiche. E' l'ultimo comune in testa alla Val d'Illasi, nei Lessini orientali, a 570 metri sul livello del mare; l'abitato è attraversato dal Progno le cui acque sono a carattere torrentizio. Comprende tre frazioni: Giazza a nord; Campofontana e San Bortolo a est; confina a nord conil comune trentino di Ala, a est con Vestenanova e i comuni vicentini di Crespadoro e di Recoaro, a ovest con i comuni di Velo V.se, Roverè V.se, Bosco Chiesanuova e a sud con quello di Badia Calavena, La più antica citazione riferita a Selva è del 1326, nel documento in cui Cangrande I della Scala stabilisce la quantità di sale da distribuire nei comuni montani. A quel tempo il paese faceva parte delle Fattorie scaligere create ai primi del 1300 dai Della Scala, al potere dal 1260 al 1387. Dopo pochi anni di dominio visconteo prima e carrarese poi, nel 1405 il potere passa alla Serenissima Repubblica di Venezia. Nel 1407 i territori dell'ex Fattoria scaligera di Selva vengono acquistati dai nobili Verità de Verità. Nel 1552 tutta la possessio verrà infeudata e nobilitata con l'erezione in contea, i Verità potranno fregiarsi del titolo di conti di Selva di Progno. Nel 1797, con la perdita del potere della Serenissima e l'avvento di Napoleone, decade nel 1808 il potere feduale dei conti Verità. In seguito, con non poche controversie durate anni, le terre verranno acquistate dal Comune che a sua volta le venderà a quelli stessi coloni cimbri che per secoli le avevano coltivate. Dal 1815 Selva fa parte del Regno Lombardo Veneto e, nel 1866, dopo tre guerre d'Indipendenza, passa, come tutto il Veneto, al Regno d'Italia. Selva torna ad essere un territorio di confine ed è proprio in quegli anni che prende vita un fiorente contrabbando con la provincia austroungarica del Tirolo. Gli ultimi eventi che segnano la storia del Novecento di questa piccola comunità saranno l'emigrazione e le due guerre mondiali.