Cennic
Cenni Biografici
Venerabile mons. Giuseppe Carraro,vescovo
(1899-1980)
Il venerabile Giuseppe Carraro nato il 26 giugno 1899 e iniziato alla vita cristiana a Mira, in provincia di Venezia ma al tempo nella diocesi di Treviso, si formò prevalentemente nel seminario di Treviso e, dopo 34 mesi di vita militare e gli studi di teologia, fu ordinato sacerdote nel 1923; fu cappellano di Brusaporco (poi Castelminio) per due anni, si laureò quindi in scienze naturali a Padova e svolse in Seminario attività prima di insegnante e quindi di padre spirituale e rettore. Fu consacrato vescovo ausiliare di Treviso nel 1952 e dal 1956 al 1958 fu vescovo di Vittorio Veneto. Il 15 dicembre 1958 fu chiamato dal nuovo papa Giovanni XXIII, che nutriva per Carraro una stima affettuosa e fraterna, a guidare la Diocesi di Verona, dove fece il suo ingresso il 18 gennaio 1959. Uomo di Dio ad omnia paratus, contraddistinto dalla caratteristica pietas della sua spiritualità, ebbe nel vescovo Andrea Longhin, ora beato, e nei santi veneti da Pio X a Giovanni XXIII, i modelli cui si ispirò. Tra gli anticipatori e i sostenitori della dottrina conciliare sulla chiamata universale alla santità, si impegnò personalmente nel cammino verso la perfezione e segnalò alcuni fondatori veronesi ricordati per fama di santità ed esemplarità di vita, promovendone la causa di beatificazione e canonizzazione. Continuò il sostegno alle cause già avviate della Canossa, Bertoni, Mazza, Nascimbeni, Steeb, Baldo e Calabria e promosse le nuove cause della Naudet, Campostrini, Provolo, Elena da Persico e Bardellini, mentre si fece egli stesso maestro e guida di santità a sacerdoti, religiosi e laici. Nella sua pastorale seppe unire vetera et nova, tenendo la Chiesa di Verona al passo con la tradizione e imprimendo nuovi impulspier farla camminare al ritmo dei buoni segni dei tempi. Discepolo e protagonista attento e fedele del Concilio, si distinse per i suoi apporti nel settore dei seminari e della formazione alla vita sacerdotale, aprendo cuore e' mente allo spirito e alle indicazioni conciliari per farne vivere i fedeli, i presbiteri e i religiosi di Verona, dilatandone spiriti e opere a dimensioni missionarie, pastorali ed ecumeniche, che raggiunsero l’ America Latina, l'Africa e altre chiese d’Europa e d’Italia. Svolse inoltre un prezioso servizio come presidente del Ceial (Comitato Episcopale Italiano per l’ America Latina), membro della Congregazione per l'Educazione Cattolica, presidente della Commissione per l’Educazione Cattolica presso la Conferenza Episcopale italiana (CEI), di cui fu uno dei vicepresidenti dal 1975 al 1978, e nei due sinodi del 1967 e 1974, ai quali fu chiamato dal papa Paolo VI. Nel 1978 furono accettate le sue dimissioni dal servizio episcopale veronese, date già nel 1974. La sua salute intanto aveva dato segni di qualche cedimento, ma continuò con zelo e dedizione l’attività pastorale anche nei due anni successivi, finché chiuse gli occhi, al termine di quasi un mese dell’ultima grave malattia, il 30 dicembre 1980. A 25 anni dalla pia morte, iniziò il 30 dicembre 2005 la causa per la beatificazione e canonizzazione. Il processo diocesano si chiuse il 18 ottobre 2008, l’eroicità delle virtù e perciò la sua venerabilità fu riconosciuta il 16 luglio 2015.