Cennic
Cenni Biografici
Servo di Dio Gedeone Corrà (1920-1945)
Gedeone Corrà, fratello di Flavio e quinto di sei fratelli, nacque il 18 settembre 1920 e fu battezzato il 29 successivo a Salizzole (Verona). Gede, com'era chiamato in famiglia, nel 1926 iniziò la frequenza della Scuola elementare, ripetendo per un periodo volontariamente la quinta classe. Quando la famiglia, nel novembre 1932, si trasferì a Isola della Scala (Verona), per l'interessamento e con la guida dei sacerdoti della parrocchia, Gedeone e il fratello Flavio aderirono all’ Azione Cattolica. Nel 1933 Gedeone s°’iscrisse alla Scuola Avviamento professionale di Isola della Scala. Terminato il triennio, superò l’esame di ammissione al liceo scientifico Messedaglia, dove già frequentava il fratello Flavio, iscrivendosi nel 1937. Intanto, molto attivo nell’Azione Cattolica e nelle attività caritative, nel 1936 venne incaricato quale delegato Aspiranti e dopo qualche anno delegato Juniores e vicepresidente nella parrocchia e nella Vicaria. Nel 1941, debole di costituzione fisica, alla prima visita militare venne fatto rivedibile e l’anno successivo abile ai servizi sedentari. Nel frattempo organizzava il catechismo in parrocchia, si dedicava alla formazione dei giovani nell’Azione Cattolica, curava la biblioteca parrocchiale e anche il cinema teatro parrocchiale. Superata brillantemente la maturità nel 1942, si impiegò come supplente presso l’ufficio del Registro di Isola della Scala. Divenne intanto studente universitario della Facoltà di matematica e fisica all’Università di Bologna, ma a causa però degli eventi bellici, dovette interromperne la frequenza. Dopo l’8 settembre 1943 fu costretto a vivere da sbandato. In parrocchia tenne comunque alcune conferenze ai giovani. Nel 1944, richiamato alle armi dalla Repubblica di Salò, fu renitente alla leva, dandosi alla macchia come molti altri. Si fece tuttavia vedere in paese, assieme al fratello, in occasione del bombardamento del 28 gennaio, che provocò la morte di 32 persone: portò soccorso ai numerosi feriti e agli scampati. Dopo tale evento la famiglia sfollò a Salizzole e la casa fu requisita dai tedeschi. Quasi subito Gedeone aderì, assieme al fratello, al Comitato di liberazione nazionale isolano e alla Resistenza partigiana, come informatore della Missione Militare Rye | e nel battaglione Lupo. Prese parte a un corso di sabotaggio. Fu arrestato assieme a tutti gli altri componenti il Comitato di Liberazione di Isola della Scala la notte del 22 novembre 1944. Lasciato per qualche istante senza sorveglianza, rinunciò a fuggire per timore di rappresaglie verso i familiari, ordinando alla sorella di bruciare le sue carte. Subì interrogatori e maltrattamenti da parte della Polizia tedesca e delle Brigate nere e venne tradotto al Comando delle SS di Verona. Poi fu trasferito al Campo di Bolzano e il 19 gennaio 1945, assieme al fratello, a Flossenburg, campo di eliminazione nazista. Resistette fino alla metà di marzo. Ammalato di polmonite, fu costretto a lavorare sotto la neve, finché, incapace di reggersi in piedi, fu trascinato nei lavatoi e abbandonato a se stesso e quindi nell’infermeria, dove, senza cure e senza cibo, sì spense, secondo le testimonianze, il 18 di marzo, domenica di Passione. Negli atti ufficiali la morte è registrata al 16. La notizia della sua morte fu recata alla famiglia il 27 maggio 1945. La causa di beatificazione e canonizzazione riguardante lui e il fratello Flavio, fu introdotta, nella sua fase diocesana, il 14 settembre 2004 e si concluse il 17 maggio 2003.