Cennic
Cenni Biografici
Santa Maddalena Gabriella di Canossa (1774- 1838). [cel. 8 maggio]
Tra le fondazioni del primo Ottocento, che ebbero vita duratura, fu quella delle Figlie della Carità Canossiane iniziata da santa Maddalena di Canossa. Maddalena, nacque a Verona il 1° marzo 1774 dalla nobile famiglia dei marchesi di Canossa. Rimasta ben presto orfana, maturò nella sofferenza fisica e morale. Sensibilissima all’esperienza spirituale, cercò con fervore la sua vocazione attraverso la preghiera e la pratica delle virtù evangeliche. Entrata nel Carmelo nel 1791, dove rimase per un anno, e rientrata quindi in famiglia, fu diretta spiritualmente da don Luigi Libera e poi da don Nicola Galvani. Coinvolta nelle tristi vicende sociali, politiche ed ecclesiali del suo tempo e della città di Verona, sperimentò varie iniziative di carità a favore dei poveri e dei piccoli abbandonati. Al formarsi della sua spiritualità concorsero gli elementi che entrarono nel «metodo di Verona»: esercizio della carità verso i malati, dedizione ai ragazzi e alle fanciulle povere nel campo dell’istruzione e della formazione civile e morale, pratica del catechismo in parrocchia. Progredendo nella via dello spirito, scoprì nel Cristo crocifisso il fulcro vitale della sua spiritualità e della sua missione. L'attenzione alle esigenze dell’uomo e della Chiesa le fece constatare con dolore che «Cristo non è amato perché non è conosciuto». Per concretizzare il suo ideale diede vita l’8 maggio 1808 all’Istituto Figlie della Carità per la cura e l'educazione delle fanciulle del ‘popoloso quartiere di San Zeno, dove Maddalena andò a stabilirsi con alcune compagne. La stessa fondatrice veronese è all’origine della Congregazione dei Figli della Carità Canossiani, fondati a Venezia il 23 maggio 1831. Dopo le case delle Figlie della Carità di Verona e di Venezia, fondò quelle di Milano, Bergamo e a Trento e si accingeva a fondarne di nuove a Brescia e Cremona quando mori a Verona il 10 aprile 1835. Fu beatificata il 7 dicembre 1941 da Pio XII. Venne canonizzata 11 2 ottobre 1988 da Giovanni Paolo Il.